Negli ultimi anni, la disabilità e l'autismo sono diventati temi sempre più rilevanti nella società italiana.

L'autismo, in particolare, rappresenta una sfida per molte scuole, poiché richiede una specifica conoscenza e competenza da parte dei docenti di sostegno. La presenza di questi bambini e ragazzi nelle classi impone una ridefinizione dei processi educativi e formativi, per garantire a tutti gli studenti le stesse opportunità di apprendimento.

In questo contesto, l'autismo e la scuola sono strettamente correlati, poiché la scuola rappresenta uno spazio privilegiato per la promozione dell'inclusione e per l'acquisizione di competenze sociali e relazionali, fondamentali per la vita quotidiana degli individui neurodivergenti. In questo senso, i docenti di sostegno svolgono un ruolo cruciale nell'implementazione di strategie educative personalizzate e nella costruzione di un ambiente inclusivo, in cui ogni studente possa sentirsi valorizzato e rispettato.


L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità è un tema di grande importanza in Italia, soprattutto in questo anno scolastico 2021-2022 in cui gli alunni neurodivergenti, rappresentano il 3,8% degli iscritti (fonte MIUR). Nonostante l'aumento degli insegnanti specializzati, le sfide dell'inclusione persistono.

L'anno scorso, la didattica a distanza ha rappresentato un ostacolo per molti studenti con disabilità, ma quest'anno gli studenti esclusi dalla DAD sono scesi all'1,7%, contro il 2,3% dell'anno precedente. Tuttavia, anche con il ritorno alla didattica in presenza, gli aspetti di socializzazione rimangono problematici per molti studenti con disabilità, con solo uno su tre in grado di interagire con i coetanei durante la DAD. La mancanza di tecnologie di supporto adeguate rappresenta ancora una sfida, con una scuola su cinque che dispone di tecnologie di supporto insufficienti per gli alunni con disabilità.

+ 26.000

Gli insegnanti per il sostegno specializzati

Attualmente ci sono oltre 26.000 insegnanti per il sostegno specializzati in Italia, ma la quota di insegnanti senza formazione specifica rimane ancora alta (32%). In particolare, nel Nord Italia la percentuale di insegnanti non specializzati è del 42%, mentre nel Mezzogiorno è del 19%.

14%

Assegnazione tardiva degli insegnanti per il sostegno

Secondo i dati, il 14% degli insegnanti per il sostegno viene assegnato alle scuole in ritardo, creando difficoltà organizzative e didattiche per gli studenti con disabilità.

36%

Scuole accessibili

Solo il 36% delle scuole in Italia sono attualmente accessibili agli alunni con disabilità motoria, mentre solo l'1,5% delle scuole sono accessibili agli studenti con cecità e ipovisione. Questa situazione rappresenta ancora una grande sfida per l'inclusione scolastica e per garantire pari opportunità educative per tutti gli studenti.

Cosa accadeva nell'anno precedente. I dati dell'ISTAT ci mostrano che nel 2020/2021 c'erano più di 300.000 alunni con disabilità che frequentavano le scuole italiane, pari al 3,6% degli iscritti. Questi numeri rappresentano un aumento del 2% rispetto all'anno precedente, in parte dovuto alla maggiore attenzione nella diagnosi e certificazione delle disabilità tra i giovani, ma anche all'aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e alla crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso l'inclusione scolastica.


Alunni con disabilità per ordine e anno scolastico. Valori per 100 alunni dello stesso ordine e grado.

  • Infanzia Primaria Sec. di primo grado Sec. di secondo grado Tutti gli Oordini
  • a.s. 16/17 1.9 3.3 4 2.5 2.9
  • a.s. 17/18 2.1 3.5 4.1 2.6 3.1
  • a.s. 18/19 2.4 3.8 4.2 2.7 3.3
  • a.s. 19/20 2.5 4.1 4.3 2.9 3.5
  • a.s. 20/21 2.5 4.4 4.4 3 3.6
  • a.s. 21/22 2.5 4.8 4.7 3.1 3.8

Tuttavia, la pandemia ha reso più complessa l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità, ostacolando l'interazione tra i coetanei e limitando la partecipazione alla didattica. Nonostante ciò, rispetto all'anno precedente, si registra un apprezzabile aumento dei livelli di partecipazione, anche grazie a una più adeguata organizzazione delle scuole. La riduzione dei periodi di sospensione, insieme ad una migliore organizzazione da parte delle scuole, hanno determinato un aumento considerevole dei livelli di partecipazione degli alunni con disabilità alla didattica a distanza, con una quota di esclusi che si attesta al 2,3% rispetto al 23% registrato nell'anno precedente 2019/2020.

Ecco i dati ISTAT aggiornati 2022 sulla situazione delle disabilità nella scuola italiana.

Insegnanti per il sostegno selezionati dalle liste curricolari per anno scolastico e ripartizione.
Valori per 100 docenti per il sostegno della stessa ripartizione. Dati: ISTAT.

Insegnanti specializzati per il sostegno: una risorsa necessaria per gli studenti neurodivergenti

Per quanto riguarda il sostegno agli studenti autistici e neurodivergenti, è importante migliorare l'offerta di insegnanti specializzati. Attualmente, ci sono oltre 207.000 insegnanti per il sostegno impiegati nelle scuole italiane nell'anno scolastico 2021/2022, ma la maggior parte di questi insegnanti non ha una formazione specifica per lavorare con studenti con disabilità. Più del 32% di questi insegnanti sono stati selezionati dalle liste curricolari, il che significa che non hanno una formazione specifica ma vengono comunque assegnati a classi con studenti con disabilità.


Rapporto alunni-assistenti all’autonomia e alla comunicazione per regione.
Anno scolastico 2021-2022. Dati ISTAT

Questa carenza di insegnanti specializzati è particolarmente critica nelle regioni del Sud Italia, dove solo il 19% degli insegnanti per il sostegno è selezionato dalle liste curricolari. Inoltre, circa il 14% degli insegnanti per il sostegno non è ancora stato assegnato un mese dopo l'inizio della scuola.

Tuttavia, negli ultimi tre anni, la quota di insegnanti specializzati per il sostegno è aumentata dal 63% dell'anno scolastico 2019-2020 al 68% dell'anno scolastico 2021-2022. Inoltre, il DM 188 ha introdotto un sistema formativo rivolto al personale docente non specializzato su sostegno e impegnato nelle classi con alunni con disabilità, con l'obiettivo di garantire una conoscenza di base relativa alle tematiche inclusive. Ciò potrebbe aiutare a colmare il divario tra la richiesta di insegnanti specializzati e l'offerta attuale.


Ancora poco diffusa la formazione in tecnologie educative

Gli strumenti tecnologici a supporto della didattica sono numerosi e in continua evoluzione ed è fondamentale il progressivo aggiornamento degli insegnanti per favorirne un uso corretto. La formazione dei docenti per il sostegno in tecnologie educative specifiche per gli alunni con disabilità risulta però ancora poco diffusa. In una scuola su 10 nessun insegnante per il sostegno ha mai frequentato un corso specifico di aggiornamento per l’utilizzo di tali tecnologie; nel 62% delle scuole soltanto alcuni docenti hanno frequentato corsi mentre nei restanti casi (28%) tutti gli insegnanti hanno frequentato almeno un corso. Le scuole in cui tutti i docenti per il sostegno utilizzano questi strumenti sono soltanto il 54%, un valore ancora lontano dalla copertura totale.

Scuole statali e non statali con alunni con disabilità e postazioni informatiche posizionate in classe per ripartizione e anno scolastico. Valori per 100 scuole della stessa ripartizione. Dati: ISTAT.

Pochi gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione nel Mezzogiorno

Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno sono più di 65mila, di questi il 4,6% conosce la lingua italiana dei segni (LIS). Sono operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare la qualità dell’azione formativa, facilitando la comunicazione e l’interazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni dell’autonomia. La disponibilità di assistenti all’autonomia varia molto sul territorio con un rapporto alunno/assistente pari a 4,5 a livello nazionale.

Nel Mezzogiorno il rapporto sale a cinque, con punte massime in Campania dove supera la soglia di 12 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta invece nelle regioni del Centro e del Nord (con un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente). Il rapporto più basso si ha invece nelle Marche (2,8), seguono la Provincia Autonoma di Trento (3,2) e la Lombardia (3,2).


Inclusione scolastica degli alunni con disabilità

L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità è un tema molto importante, e la tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale nel facilitare il processo di inclusione, supportando l'alunno nella didattica e migliorando i livelli di comprensione.

In Italia, il 76% delle scuole primarie e secondarie dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità, ma il bisogno di questi strumenti non risulta sempre soddisfatto. Più di una scuola su cinque definisce insufficiente la dotazione di postazioni informatiche adattate, e questa carenza aumenta nel Mezzogiorno, dove una scuola su tre segnala tale problematica.

Tra gli ordini scolastici, la scuola primaria risulta essere la più sprovvista, con il 28% delle scuole che segnalano una dotazione insufficiente di postazioni informatiche adattate. Nella scuola dell’infanzia, gli strumenti informatici a supporto della didattica sono diversi da quelli utilizzati nelle scuole degli altri ordini, perché commisurati all’età degli alunni e al tipo di attività svolta: quelle che utilizzano una tecnologia specifica a supporto dell’alunno con sostegno sono il 23%, senza differenze rilevanti a livello territoriale.

Per favorire una didattica inclusiva, è importante che le postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità vengano collocate all’interno della classe. Tuttavia, il loro posizionamento in ambienti esterni può ostacolarne l’utilizzo quotidiano come facilitatore per la didattica insieme al gruppo dei coetanei. Tra le scuole che dispongono di postazioni informatiche, la collocazione in classe si registra nel 47% dei casi, con la quota che scende al 36% in Puglia e al 53% in ambienti esterni (laboratori o aule per il sostegno). Tuttavia, negli ultimi quattro anni si è osservato un discreto miglioramento, con le scuole dotate di postazioni in classe che sono passate dal 37% al 47%.


Barriere architettoniche: accessibile solo una scuola su tre per gli studenti con disabilità e neurodivergenti

Nell'anno scolastico 2021-2022, molte scuole in Italia presentano ancora barriere fisiche che rendono difficile l'accesso per gli studenti con disabilità motoria, tra cui gli studenti autistici. Solo una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni neurodivergenti, e la situazione è peggiore nel Mezzogiorno, dove solo il 31,8% delle scuole sono a norma. Anche se il Nord del Paese ha valori superiori alla media nazionale (39,5% di scuole a norma), c'è ancora molta strada da fare.

La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste, con il 58,4% di scuole accessibili, ma la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen si distingue per la presenza più elevata di barriere fisiche (soltanto il 19% di scuole accessibili).

Tra le barriere più diffuse, c'è l'assenza di un ascensore o di un ascensore adeguato al trasporto delle persone con disabilità (45%). Anche numerose scuole sono sprovviste di servoscala interno (31%) o di bagni a norma (24%). Tuttavia, all'interno degli edifici, le scale o le porte non sono a norma solo in rari casi (rispettivamente 6% e 3% dei casi).

Scuole statali e non statali accessibili per ripartizione e tipo di accessibilità.
Anno scolastico 2021-2022. Valori per 100 scuole della stessa Ripartizione. Dati: ISTAT.

L'accessibilità degli spazi deve comprendere anche gli ausili senso-percettivi destinati all'orientamento degli alunni con disabilità sensoriali, tra cui gli studenti autistici. Solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni visive per gli studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell'1,5% delle scuole. Questa situazione riguarda tutto il territorio nazionale, con poche differenze tra il Nord e il Sud.

Nonostante ci sia ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 19% delle scuole ha effettuato, nel corso dell'anno scolastico, lavori finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche, anche se il 17% dichiara di non averlo fatto anche se l'edificio ne avrebbe avuto bisogno. E' importante prestare attenzione a questi dati per garantire una scuola inclusiva per tutti gli studenti, anche per quelli neurodivergenti.

Rapporto alunni con bisogni educativi speciali (esclusi gli alunni con disabilità)
sul totale degli iscritti per ordine e anno scolastico.

Dati: ISTAT.

Piani didattici personalizzati

L'analisi dei Piani didattici personalizzati consente di elaborare il Piano annuale per l'inclusività (PAI), uno strumento importante per la programmazione e l'organizzazione delle risorse necessarie agli alunni e per accrescere la consapevolezza della comunità educante sulla centralità dei processi inclusivi.

Tuttavia, l'utilizzo del PAI non è sempre diffuso: nell'anno scolastico 2021-2022, solo il 45% delle scuole ha effettuato una programmazione a lungo termine, predisponendo il PAI per l'anno in corso e quello successivo, mentre il 32% ha utilizzato una programmazione a breve termine per un solo anno scolastico. C'è purtroppo una quota del 6% di scuole che non utilizzano alcuna programmazione, percentuale che sale all'8% nelle regioni del Nord. Inoltre, l'18% delle scuole non ha fornito l'informazione richiesta durante l'indagine.

Alunni con bisogni educativi (esclusi gli alunni con disabilità) speciali
per tipo di scuola secondaria di secondo grado.

Dati: ISTAT.

Conclusione

L'inclusione scolastica degli alunni disabili è un passo importante verso una scuola per tutti. Garantire l'accesso a un'istruzione di qualità è fondamentale per valorizzare le differenze e promuovere una cultura di inclusione e accettazione.

Inclusione scolastica significa creare spazi educativi dove ogni studente, indipendentemente dalla propria neurodivergenza, possa sentirsi rispettato, sostenuto e valorizzato. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario fornire un supporto adeguato alle esigenze individuali degli alunni e garantire loro pari opportunità di apprendimento e sviluppo. Solo attraverso un impegno concreto verso l'inclusione, possiamo creare una scuola veramente per tutti, dove ogni studente possa esprimere il proprio potenziale unico e contribuire alla costruzione di una società più inclusiva e accogliente per tutti.


Glossario

  • Assistenti all’autonomia e alla comunicazione (Assistenti ad personam): sono degli operatori previsti dalla legge italiana (articolo 13 della L.104/92) che hanno il compito di aiutare gli studenti con disabilità a comunicare, sviluppare le loro abilità di autonomia, mediare con il gruppo classe per migliorare le relazioni, e supportarli nella partecipazione alle attività educative in sinergia con i docenti.
  • Barriere architettoniche: sono ostacoli fisici presenti negli edifici, spazi e servizi pubblici che impediscono o limitano l'accesso alle persone con disabilità. Il DPR n. 503 del 24/07/1996 impone l'eliminazione di queste barriere negli edifici pubblici, compresi quelli scolastici. Tra gli accorgimenti per superare le barriere architettoniche, si possono includere rampe di accesso, scale a norma, ascensori per il trasporto delle persone con disabilità, servoscala, piattaforma elevatrice, servizi igienici specifici per le persone con disabilità, porte di larghezza minima di 0,90 m, segnali visivi e acustici per segnalare le emergenze e gli esodi forzati, mappe a rilievo e/o percorsi tattili.
  • Bisogni educativi speciali (BES): si riferisce all'insieme delle esigenze e dei bisogni di apprendimento degli studenti che richiedono un'attenzione particolare e specifica da parte degli insegnanti e dei professionisti del settore educativo. Questi bisogni includono la disabilità, i disturbi evolutivi specifici (ADHD e DSA) e lo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.
  • Diagnosi funzionale: è una valutazione clinica della situazione del minore al momento dell'accertamento, che descrive i deficit e le potenzialità sul piano cognitivo, affettivo-relazionale e sensoriale. La diagnosi funzionale è redatta dalla ASL ed è utile per individuare i supporti più opportuni e per consentire alla scuola e all'ente locale l'attribuzione delle necessarie risorse.
  • Didattica a distanza (DAD): è l'insieme delle attività didattiche svolte in modalità remota, che prevedono l'interazione tra docenti e alunni attraverso diversi strumenti, come videoconferenze, video-lezioni, chat di gruppo, piattaforme digitali, registri di classe e applicazioni interattive educative propriamente digitali. La didattica a distanza ha assunto particolare rilevanza durante la pandemia da COVID-19, quando molte scuole hanno adottato questa modalità per continuare ad offrire un'istruzione ai propri studenti in presenza di restrizioni e limitazioni.
  • LIS: lingua dei segni italiana: Lingua naturale veicolata attraverso il canale visivo-gestuale e utilizzata nel territorio italiano da parte dei componenti della comunità sorda segnante, che possono essere sordi o udenti, segnanti nativi o tardivi. La LIS ha una propria grammatica e sintassi, e permette una comunicazione completa e complessa attraverso l'uso di gesti, espressioni facciali e movimenti del corpo.
  • PAI - Piano annuale per l’inclusione: Documento che inquadra lo stato dei bisogni educativi e formativi della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate. Il PAI conclude il lavoro svolto collegialmente da una scuola ogni anno scolastico e costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’anno scolastico successivo. Ha lo scopo di garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico della comunità scolastica, garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico, e consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola. Introdotto dalla Direttiva sui BES del 27/12/12 e dalla CM del 6/03/13, il PAI è stato poi oggetto di tutta una serie di note e circolari, sia nazionali sia regionali.
  • Postazioni informatiche adattate adibite all’integrazione scolastica: Postazioni informatiche con hardware (periferiche speciali) e software specifico per alunni con disabilità. Queste postazioni sono pensate per facilitare l'integrazione degli alunni con disabilità nella vita scolastica, consentendo loro di accedere ai materiali didattici e alle attività in modo più agevole e personalizzato. Le periferiche speciali possono includere, ad esempio, tastiere speciali, mouse adattati, schermi tattili, joystick e software di sintesi vocale o di riconoscimento vocale.

Tecnologie educative specifiche per gli alunni con disabilità: le tecnologie utilizzate come strumenti compensativi includono:

  • Sintesi vocale che permette la lettura automatica di un testo digitale.
  • Programmi di videoscrittura che permettono di creare testi in tempi ridotti.
  • OCR – Riconoscimento Ottico di caratteri che riconosce e scansiona i testi cartacei trasformandoli in testi digitali.
  • eBook e audiolibri.
  • Tecnologie per la matematica (fogli di calcolo, calcolatrici parlanti, ecc.).
  • Programmi per la creazione di mappe che permettono di creare mappe mentali e concettuali da testi complessi, permettendone la semplificazione.

Tipi di certificazione:

  • Disabilità/Handicap: La certificazione di handicap in base alla legge 104/92 certifica la situazione di svantaggio sociale derivante dalla disabilità o menomazione e dal contesto sociale di riferimento (art.3, co.1). L’handicap viene considerato grave quando la persona necessita di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione (art.3, co.3). La presenza di questa certificazione dà accesso all’erogazione di alcuni servizi e benefici.
  • Invalidità civile: La certificazione di invalidità in base alla legge 118/78 certifica la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione, a causa di una menomazione o di un deficit psichico o intellettivo, della vista o dell’udito.
  • Nota metodologica: L'Istituto nazionale di statistica (Istat), in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, conduce annualmente una rilevazione su tutte le scuole statali e non statali di tutti gli ordini scolastici, rilevando le risorse, le attività e gli strumenti di cui è dotato ciascun plesso scolastico. A partire dall’anno scolastico 2019-2020, è stata inserita una sezione per indagare sui tempi e le modalità di attivazione della Didattica a distanza. Negli ultimi tre anni, a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19, non è stato possibile raccogliere le informazioni sociodemografiche ed epidemiologiche relative agli alunni. L'indagine è condotta via web attraverso un questionario elettronico. I dati relativi alla provincia autonoma di Bolzano/Bozen sono stati rilevati dall’Ufficio di statistica regionale ASTAT.

La popolazione di riferimento è costituita da tutte le scuole (dell’infanzia, primarie, secondarie di I grado e secondarie di secondo grado), indipendentemente dalla presenza di alunni con disabilità nella scuola. Riferimenti normativi: l'indagine è prevista dal Programma statistico nazionale che comprende l'insieme delle rilevazioni statistiche di interesse pubblico. Il Programma statistico nazionale in vigore è consultabile sul sito internet dell’Istat all’indirizzo: http://www.istat.it/it/istituto-nazionale-di-statistica/organizzazione/normativa.

Dati: https://www.istat.it/it/files/2022/12/Alunni-con-disabilita-AS-2021-2022.pdf

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