Come ragiona una mente autistica: guida completa per familiari e amici
Capire l’autismo dall’interno: strategie per relazionarsi con una mente neurodivergente
Una guida pratica scritta da Simone Favarin, fondatore di Aspergeronline, per comprendere il funzionamento unico del pensiero neurodivergente.
Come molte persone autistiche, ho spesso notato che amici e familiari faticano a comprendere come funziona la nostra mente. Spero che questo articolo aiuti a risolvere alcuni di questi dubbi e a costruire ponti di comprensione più solidi tra il mondo neurotipico e quello neurodivergente.
La comprensione del funzionamento mentale delle persone autistiche non è solo una questione di curiosità intellettuale, ma rappresenta la chiave per costruire relazioni più autentiche, comunicazioni più efficaci e ambienti più inclusivi.
Quando familiari e amici comprendono davvero come ragioniamo, si aprono possibilità di connessione che prima sembravano impossibili.
Nota terminologica importante
Prima di procedere, è fondamentale chiarire la terminologia che utilizzeremo. Il termine "Aspie" è un'abbreviazione informale che si riferisce a persone con diagnosi di sindrome di Asperger, una condizione che oggi è classificata come autismo di livello 1 o autismo ad alto funzionamento secondo il DSM-5.
Molte persone autistiche utilizzano "Aspie" come termine di auto-identificazione, e io stesso mi identifico con questa definizione. Tuttavia, è importante notare che non tutte le persone autistiche si riconoscono in questo termine, e alcune preferiscono utilizzare altre descrizioni per sé stesse. Nel corso di questo articolo, utilizzerò principalmente i termini "persone autistiche" e "persone neurodivergenti", che sono più inclusivi e rispettano le preferenze attuali della community.
Comprendere il funzionamento della mente autistica
Il cervello autistico non è un cervello "rotto" o "difettoso" - è semplicemente un cervello che funziona in modo diverso. Questa differenza si manifesta in pattern di pensiero, elaborazione sensoriale e interazione sociale che possono sembrare inusuali a chi non è neurodivergente, ma che hanno una loro logica interna perfettamente coerente.
Quando parlo del mio funzionamento mentale, spesso uso l'analogia del computer:
mentre un cervello neurotipico potrebbe essere paragonato a un sistema operativo Windows, il mio funziona più come un sistema Linux. Entrambi sono sistemi operativi perfettamente funzionanti, ma hanno architetture diverse, processano le informazioni in modi diversi e richiedono approcci diversi per ottenere risultati ottimali.
Questa differenza fondamentale si riflette in ogni aspetto della nostra esperienza: dal modo in cui elaboriamo le informazioni sensoriali, a come interpretiamo le interazioni sociali, fino al nostro approccio alla risoluzione dei problemi. Comprendere queste differenze non significa cercare di "aggiustare" le persone autistiche, ma piuttosto imparare a comunicare e interagire in modi che rispettino e valorizzino il nostro modo unico di essere al mondo.
Le cinque caratteristiche fondamentali del pensiero autistico
Pensiero logico e analitico: la forza del ragionamento sistematico
Una delle caratteristiche più distintive del pensiero autistico è la tendenza a elaborare le informazioni in modo estremamente logico e sistematico. Quando affronto un problema o una situazione, il mio cervello automaticamente cerca pattern, connessioni logiche e strutture coerenti. Questo non significa che siamo privi di emozioni o intuizione, ma piuttosto che tendiamo a filtrare anche le esperienze emotive attraverso una lente analitica.
Questa caratteristica si manifesta in modi molto pratici nella vita quotidiana. Per esempio, quando qualcuno mi dice "ci sentiamo presto", il mio cervello immediatamente cerca di quantificare "presto". Significa oggi? Domani? La prossima settimana? Questa non è pedanteria o difficoltà sociale - è semplicemente il modo in cui il mio cervello elabora le informazioni, cercando sempre precisione e chiarezza.
Il pensiero logico delle persone autistiche può essere una risorsa incredibile in molti contesti. Siamo spesso eccellenti nel rilevare inconsistenze, nel trovare soluzioni creative a problemi complessi e nel vedere pattern che altri potrebbero perdere. Tuttavia, questo stesso approccio può creare difficoltà quando ci troviamo in situazioni che richiedono flessibilità interpretativa o quando dobbiamo navigare ambiguità sociali.
È importante che familiari e amici comprendano che quando chiediamo chiarimenti o sembriamo "troppo letterali", non stiamo cercando di essere difficili. Stiamo semplicemente cercando di elaborare le informazioni nel modo che per noi è più naturale ed efficace. La frase che uso spesso è: "Non siamo stupidi, siamo neurodivergenti". Il mio QI, misurato attraverso test Mensa, è di 136, ma questo non mi impedisce di avere difficoltà con sottintesi che per altri sembrano ovvi.
Comunicazione diretta e letterale: quando "sottinteso" significa "inesistente"
Una delle sfide più significative nella comunicazione tra persone autistiche e neurotipiche riguarda l'interpretazione del linguaggio non letterale. Il nostro cervello tende a processare le informazioni in modo molto diretto, il che significa che spesso non cogliamo sottintesi, sarcasmo, o significati impliciti che per altri sono evidenti.
Questa caratteristica varia notevolmente da persona a persona all'interno dello spettro autistico. Alcuni di noi trasformano le parole in colori, altri vedono le parole come immagini o luci. Personalmente, tendo a visualizzare le conversazioni come strutture logiche, dove ogni elemento deve avere una posizione chiara e definita. Quando mancano pezzi di informazione o quando il significato è lasciato all'interpretazione, la struttura diventa instabile e confusa.
Un esempio concreto: se qualcuno mi dice "la porta è aperta", io interpreto letteralmente che c'è una porta fisica che non è chiusa. Se invece il significato inteso è "sei libero di andartene quando vuoi", questo messaggio non arriva. Per me, sottinteso equivale a inesistente. Questo non è un difetto cognitivo, ma semplicemente un modo diverso di elaborare il linguaggio.
La difficoltà nell'interpretare espressioni facciali e toni di voce è strettamente collegata a questa caratteristica.
Mentre molte persone neurotipiche raccolgono una quantità enorme di informazioni dai segnali non verbali, noi tendiamo a concentrarci principalmente sul contenuto verbale esplicito. Questo può portare a malintesi, ma può anche essere un vantaggio in situazioni dove la comunicazione diretta e onesta è valorizzata.
Per migliorare la comunicazione con persone autistiche, è fondamentale essere espliciti e diretti. Invece di dire "forse dovresti considerare di...", è più efficace dire chiaramente "ti chiedo di fare questo perché...". Questa chiarezza non è solo utile per noi, ma spesso migliora la comunicazione per tutti i coinvolti.
Interessi intensi e specializzati: passioni che diventano expertise
Gli interessi speciali sono forse una delle caratteristiche più riconoscibili e, allo stesso tempo, più fraintese dell'autismo. Questi non sono semplici hobby o passatempi, ma vere e proprie passioni che possono assorbire completamente la nostra attenzione e energia. Per molte persone autistiche, questi interessi rappresentano una fonte di gioia profonda, competenza e identità.
I miei interessi speciali sono evoluti nel tempo, ma hanno sempre mantenuto alcune caratteristiche comuni: l'intensità dell'engagement, la ricerca di comprensione profonda e sistematica, e la tendenza a voler condividere queste conoscenze con altri. Attualmente, i miei interessi principali ruotano attorno al design, alla tecnologia, all'intelligenza artificiale e, naturalmente, alla neurodivergenza e all'autismo.
Quando sono immerso in uno dei miei interessi speciali, posso letteralmente perdere la cognizione del tempo. Posso passare ore a ricercare, sperimentare, creare o semplicemente ad assorbire informazioni su questi argomenti. Questo livello di concentrazione e dedizione spesso porta a sviluppare competenze molto avanzate in aree specifiche, ma può anche creare sfide nella gestione di altri aspetti della vita quotidiana.
È cruciale che familiari e amici comprendano l'importanza di questi interessi per il nostro benessere. Non sono "ossessioni" da scoraggiare, ma piuttosto fonti di energia, autostima e realizzazione personale.
Quando qualcuno mostra interesse genuino per le nostre passioni, o meglio ancora quando ci permette di condividerle, si crea una connessione profonda e significativa.
Allo stesso tempo, è importante riconoscere che a volte potremmo aver bisogno di aiuto per bilanciare i nostri interessi speciali con altre responsabilità. Un approccio collaborativo, dove si riconosce il valore di questi interessi mentre si lavora insieme per gestire il tempo e le priorità, è molto più efficace di tentativi di limitare o scoraggiare queste passioni.
Sensibilità sensoriale: quando il mondo è troppo intenso
La sensibilità sensoriale è un aspetto dell'autismo che spesso viene sottovalutato o frainteso, ma che ha un impatto enorme sulla nostra esperienza quotidiana. Il nostro sistema nervoso elabora gli stimoli sensoriali in modo diverso, spesso con un'intensità molto maggiore rispetto alle persone neurotipiche.
Personalmente, posso indossare solo indumenti di cotone di determinate marche perché altri tessuti mi causano un dolore fisico reale sulla pelle. Questo non è una questione di preferenza estetica o di essere "schizzinosi" - è una necessità fisica.
Quando dico che un tessuto mi fa male, intendo letteralmente dolore, non semplicemente fastidio.
La differenza è fondamentale: non è "anche a me pizzica la lana, che sarà mai!", ma piuttosto una sensazione che può essere così intensa da rendere impossibile concentrarsi su qualsiasi altra cosa.
La mia sensibilità alla luce è un altro esempio concreto. Spesso devo indossare occhiali da sole anche in ambienti chiusi per ridurre l'affaticamento visivo. Le luci fluorescenti, in particolare, possono causarmi mal di testa, difficoltà di concentrazione e una sensazione generale di sovraccarico. Allo stesso modo, utilizzo cuffie in ambienti troppo rumorosi non per antisocialità, ma per proteggere il mio sistema nervoso da un sovraccarico che potrebbe portare a una crisi sensoriale.
Queste sensibilità non sono capricci o tentativi di attirare l'attenzione. Sono manifestazioni reali di come il nostro sistema nervoso elabora il mondo. Ogni persona autistica ha un profilo sensoriale unico: alcuni sono ipersensibili a certi stimoli, altri sono iposensibili e cercano stimolazione aggiuntiva. Alcuni hanno difficoltà con i suoni, altri con le texture, altri ancora con gli odori o i sapori.
Comprendere e rispettare queste esigenze sensoriali è fondamentale per creare ambienti confortevoli e accessibili. Questo non significa cambiare completamente il mondo intorno a noi, ma piuttosto essere consapevoli di queste differenze e, quando possibile, fare piccoli aggiustamenti che possono fare una grande differenza nel nostro comfort e benessere.
Preferenza per routine e prevedibilità: la sicurezza nella struttura
La preferenza per routine e prevedibilità è spesso vista come rigidità, ma in realtà rappresenta un modo per gestire un mondo che può essere sensorialmente e socialmente sovraccaricante. Le routine forniscono una struttura che ci permette di conservare energia mentale per le cose che sono davvero importanti.
Quando ho una routine stabilita, una parte significativa del mio carico cognitivo è liberata dall'dover prendere decisioni continue su aspetti della vita quotidiana. Questo mi permette di concentrare la mia energia mentale su compiti creativi, relazioni significative o la risoluzione di problemi complessi. È come avere un sistema operativo ottimizzato che funziona in background, permettendo alle applicazioni principali di girare più fluidamente.
I cambiamenti improvvisi o non pianificati possono essere particolarmente stressanti perché richiedono una riorganizzazione rapida di questi sistemi interni. Non è che non possiamo adattarci ai cambiamenti, ma abbiamo bisogno di più tempo e energia per processarli.
Quando i cambiamenti sono comunicati in anticipo e spiegati chiaramente, possiamo spesso adattarci molto bene.
È importante distinguere tra preferenza per la routine e incapacità di cambiare. Molte persone autistiche sono incredibilmente creative e innovative, ma abbiamo bisogno di una base stabile da cui operare. È come avere un laboratorio ben organizzato: la struttura e l'ordine non limitano la creatività, ma la facilitano fornendo un ambiente prevedibile in cui sperimentare.
Strategie pratiche per migliorare la comunicazione
Comunicazione diretta e specifica
La comunicazione efficace con persone autistiche si basa su chiarezza, specificità e onestà. Invece di fare affidamento su sottintesi o comunicazione indiretta, è molto più efficace essere espliciti riguardo a intenzioni, aspettative e sentimenti.
Per esempio, invece di dire "la cucina sembra un po' disordinata", che potrebbe essere interpretato semplicemente come un'osservazione, è più chiaro dire "potresti aiutarmi a pulire la cucina prima di cena?". Questa comunicazione diretta elimina l'ambiguità e ci permette di rispondere appropriatamente.
Quando si forniscono istruzioni o si fanno richieste, è utile essere specifici riguardo a tempi, metodi e aspettative. Invece di "sistema la tua stanza", una comunicazione più efficace sarebbe "potresti mettere i vestiti sporchi nel cesto della biancheria e i libri sugli scaffali entro stasera?". Questa specificità non è micromanagement, ma piuttosto un modo per assicurarsi che tutti abbiano le stesse aspettative.
Gestione delle transizioni e dei cambiamenti
Le transizioni possono essere particolarmente sfidanti per le persone autistiche. Sviluppare strategie per gestire i cambiamenti può migliorare significativamente la qualità della vita per tutti i coinvolti.
Un preavviso adeguato è fondamentale. Quando possibile, comunicare i cambiamenti con il maggior anticipo possibile permette di elaborare mentalmente la transizione. È anche utile spiegare il motivo del cambiamento e cosa aspettarsi nella nuova situazione.
Le routine di transizione possono essere molto utili. Per esempio, avere una routine specifica per prepararsi a uscire di casa, o un rituale per concludere la giornata lavorativa, può rendere questi momenti di cambiamento più gestibili.
Rispetto per i tempi di elaborazione
Le persone autistiche spesso hanno bisogno di più tempo per elaborare informazioni complesse o per rispondere a domande che richiedono riflessione. Questo non indica lentezza cognitiva, ma piuttosto un processo di elaborazione più approfondito.
Quando si pone una domanda importante o si discute un argomento complesso, è utile dare tempo per la riflessione. Frasi come "non devi rispondere subito, prenditi il tempo che ti serve" possono ridurre la pressione e permettere una risposta più ponderata.
È anche importante riconoscere che il silenzio non indica necessariamente disaccordo o disinteresse. Potrebbe semplicemente significare che stiamo elaborando le informazioni o formulando una risposta.
Miti da sfatare sull'autismo ad alto funzionamento
"Non sembri autistico"
Questo è probabilmente il commento più comune e problematico che le persone autistiche ad alto funzionamento ricevono. Implica che esista un "aspetto" autistico specifico e che, se non lo possediamo, la nostra esperienza non sia valida.
L'autismo è una condizione neurologica invisibile.
Non si manifesta necessariamente attraverso comportamenti stereotipati o difficoltà evidenti. Molte persone autistiche, specialmente quelle diagnosticate in età adulta, hanno sviluppato strategie di compensazione sofisticate che mascherano le loro difficoltà.
Il masking o camuffamento è un fenomeno comune tra le persone autistiche, particolarmente diffuso tra le donne. Consiste nell'imitare comportamenti neurotipici per integrarsi socialmente, ma richiede un'energia enorme e può portare a burnout e problemi di salute mentale.
"Sei troppo intelligente per essere autistico"
Questo mito perpetua l'idea errata che l'autismo sia incompatibile con l'intelligenza. In realtà, molte persone autistiche hanno QI nella norma o superiori alla media. L'autismo riguarda differenze nel funzionamento neurologico, non deficit intellettuali.
L'intelligenza nelle persone autistiche può manifestarsi in modi diversi. Potremmo eccellere in aree specifiche mentre avere difficoltà in altre. Questa distribuzione non uniforme delle abilità è chiamata "profilo cognitivo spiky" ed è molto comune nell'autismo.
"Se sei autistico, dovresti essere bravo in matematica/tecnologia"
Questo stereotipo riduce la diversità dell'esperienza autistica. Mentre alcune persone autistiche eccellono in STEM, altre sono artisti, scrittori, musicisti o hanno talenti in campi completamente diversi. L'autismo non determina automaticamente le nostre abilità o interessi.
Quando e come cercare supporto professionale
Riconoscere i segnali di bisogno di supporto
Anche le persone autistiche ad alto funzionamento possono beneficiare di supporto professionale in vari momenti della vita. Alcuni segnali che potrebbero indicare la necessità di aiuto includono difficoltà persistenti nelle relazioni, ansia sociale significativa, problemi di gestione emotiva, o difficoltà nell'adattarsi a cambiamenti importanti nella vita.
Il burnout autistico è una condizione reale e seria che può manifestarsi attraverso esaurimento estremo, perdita di abilità precedentemente acquisite, aumento della sensibilità sensoriale e difficoltà nel mantenere il masking sociale. Riconoscere questi segnali precocemente può prevenire conseguenze più gravi.
Tipi di supporto disponibili
Esistono diverse forme di supporto che possono essere utili per persone autistiche e le loro famiglie. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare con ansia e depressione. La terapia occupazionale può assistere con le sfide sensoriali e le abilità della vita quotidiana.
Il coaching per l'autismo è un approccio più recente che si concentra sullo sviluppo di strategie pratiche per navigare le sfide quotidiane. I gruppi di supporto, sia per persone autistiche che per familiari, possono fornire comprensione e strategie condivise.
Risorse e strumenti di autovalutazione
Per chi sospetta di essere autistico o vuole comprendere meglio il proprio funzionamento, esistono strumenti di autovalutazione validati scientificamente. Il test RAADS-R è uno degli strumenti più utilizzati per lo screening dell'autismo negli adulti. Il test AQ fornisce una valutazione rapida dei tratti autistici, mentre il test CAT-Q misura il livello di masking o camuffamento sociale.
Questi test non sostituiscono una valutazione professionale, ma possono fornire informazioni utili per decidere se cercare una diagnosi formale. È importante ricordare che l'autocomprensione è un processo continuo, e che non esiste un modo "giusto" o "sbagliato" di essere autistici.
La community di Aspergeronline offre uno spazio sicuro per condividere esperienze, fare domande e trovare supporto da parte di altre persone neurodivergenti. Gli eventi online gratuiti forniscono opportunità di formazione e connessione con esperti e pari.
Per chi cerca supporto professionale, la rete di professionisti specializzati di Aspergeronline può aiutare a trovare terapeuti, psicologi e altri specialisti con esperienza specifica nell'autismo adulto.
Costruire ponti di comprensione
Comprendere come ragiona una mente autistica non significa cercare di "aggiustare" o cambiare le persone neurodivergenti. Significa piuttosto imparare a comunicare in modi che rispettino e valorizzino le nostre differenze, creando spazi dove tutti possano prosperare autenticamente.
La neurodivergenza non è un difetto da correggere, ma una variazione naturale del funzionamento umano che porta con sé sia sfide che punti di forza unici. Quando familiari, amici e colleghi comprendono e accettano queste differenze, si aprono possibilità di connessione e collaborazione che arricchiscono la vita di tutti.
Il mio viaggio di autocomprensione e accettazione è iniziato con la diagnosi di autismo in età adulta, ma continua ogni giorno attraverso l'interazione con la community neurodivergente e il lavoro con Aspergeronline.
Spero che questa guida possa aiutare altri a intraprendere il proprio viaggio di comprensione, sia che siano persone autistiche alla ricerca di autoaccettazione, sia che siano familiari e amici desiderosi di costruire relazioni più autentiche e significative.
Ricordate: non siamo rotti, siamo diversi. E in questa diversità risiede una ricchezza di prospettive, talenti e modi di essere che possono arricchire il mondo per tutti.
Risorse aggiuntive e approfondimenti
Test e strumenti di autovalutazione
Community e supporto
Supporto professionale
Questo articolo è stato scritto da Simone Favarin, fondatore di Aspergeronline ETS, persona autistica, designer e divulgatore.