Neurodivergenza e Neurodiversità: facciamo chiarezza sui termini e il loro significato

Nel dibattito contemporaneo sulla salute mentale e sulla diversità umana, i termini "neurodivergenza" e "neurodiversità" sono diventati sempre più diffusi. Spesso utilizzati in modo intercambiabile, o con significati imprecisi, questi concetti sono fondamentali per comprendere una prospettiva più inclusiva e rispettosa delle differenze neurologiche.

La confusione che li circonda può ostacolare una comunicazione efficace e una piena accettazione delle persone con profili neurologici atipici.

Questo articolo si propone di fare chiarezza su questi termini, esplorandone l'origine, il significato e le implicazioni, con l'obiettivo di promuovere un linguaggio più accurato e una maggiore consapevolezza.


Cos'è la Neurodiversità?

Il concetto di neurodiversità è emerso negli anni '90, coniato dalla sociologa australiana Judy Singer [1], che lo utilizzò per descrivere la variazione neurologica umana come una forma naturale e valida di diversità, al pari della diversità etnica, di genere o sessuale. La neurodiversità non è una condizione o una diagnosi, ma un paradigma, un movimento sociale e una prospettiva che promuove l'idea che le differenze nel funzionamento cerebrale siano variazioni normali e non necessariamente deficit da curare o eliminare.

Origine del termine e il suo significato come movimento sociale e paradigma

Judy Singer, una persona autistica, ha introdotto il termine per sfidare la visione patologizzante dell'autismo e di altre condizioni neurologiche. L'idea centrale è che non esiste un unico modo "normale" di pensare, imparare o comportarsi. Invece, la mente umana è intrinsecamente diversa, e questa diversità è una risorsa preziosa per la società.

Il movimento per la neurodiversità sostiene che molte delle difficoltà incontrate dalle persone neurodivergenti non derivano dalla loro condizione neurologica in sé, ma piuttosto da barriere sociali, ambientali e attitudinali. Questo è in linea con il modello sociale della disabilità, che sposta il focus dalla "cura" dell'individuo alla rimozione degli ostacoli e alla creazione di ambienti più inclusivi e accessibili. Ad esempio, una persona dislessica non è "difettosa" perché non legge fluidamente, ma il sistema educativo potrebbe essere "disabilitante" se non offre metodi di apprendimento alternativi.

La Neurodiversità come concetto che riconosce la variazione neurologica umana

La neurodiversità abbraccia una vasta gamma di condizioni neurologiche, tra cui, ma non solo:

  • Autismo: Caratterizzato da differenze nella comunicazione sociale, interazioni e pattern di comportamento e interessi.
  • ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività): Che coinvolge differenze nell'attenzione, nell'iperattività e nell'impulsività.
  • Dislessia: Una difficoltà specifica nell'apprendimento della lettura.
  • Disprassia: Difficoltà nella coordinazione motoria e nella pianificazione dei movimenti.
  • Sindrome di Tourette: Caratterizzata da tic motori e vocali involontari.

Queste condizioni non sono viste come malattie da curare, ma come espressioni naturali della diversità neurologica umana. L'obiettivo non è eliminare queste differenze, ma piuttosto creare una società che le valorizzi e le supporti, permettendo a tutti di prosperare.

[1] Singer, J. (1999). 'Odd People In': The Birth of Community Amongst People on the 'Autistic Spectrum': A Personal Exploration of a New Social Movement based on Neurological Diversity. Tesi di laurea non pubblicata, University of Technology Sydney.


Cos'è la Neurodivergenza?

Mentre la neurodiversità è un concetto ombrello che si riferisce alla variazione neurologica dell'umanità nel suo complesso, il termine "neurodivergenza" si riferisce all'individuo specifico il cui funzionamento neurologico differisce da quello considerato "neurotipico". In altre parole, se la neurodiversità è la biodiversità del cervello umano, la neurodivergenza è una delle "specie" all'interno di quella biodiversità.

Significato del termine: "Neurologicamente Divergente dal tipico"

Il termine "neurodivergente" è stato coniato per descrivere le persone con un funzionamento neurologico che si discosta dalla norma statistica.

Questo include individui con diagnosi come autismo, ADHD, dislessia, disprassia, sindrome di Tourette, ma anche altre condizioni neurologiche o profili cognitivi atipici.
L'accento è posto sulla differenza, non sul deficit. Essere neurodivergenti significa semplicemente che il proprio cervello è "cablato" in modo diverso rispetto alla maggior parte delle persone.

La Neurodivergenza come attributo individuale

Quando si parla di neurodivergenza, ci si riferisce a un attributo individuale. Una persona è neurodivergente, così come una persona può essere bionda o mancina. Non è un termine che implica necessariamente una patologia o un disturbo, ma piuttosto una descrizione di una particolare configurazione neurologica. Questo approccio aiuta a ridurre lo stigma associato a molte di queste condizioni, promuovendo un linguaggio più neutro e descrittivo.

Esempi di Neurodivergenze

Come accennato, le neurodivergenze includono una vasta gamma di condizioni. Alcuni esempi comuni sono:

  • Autismo: Le persone autistiche elaborano le informazioni e interagiscono con il mondo in modi distinti, spesso con differenze nella comunicazione sociale e interessi intensi.
  • ADHD: Le persone ADHD possono avere difficoltà con l'attenzione, l'impulsività e l'iperattività, ma spesso mostrano anche creatività, pensiero fuori dagli schemi e capacità di iperfocus.
  • Dislessia: Una neurodivergenza che influenza la capacità di leggere, scrivere e sillabare, ma che spesso si accompagna a punti di forza nel pensiero visivo e nella risoluzione dei problemi.
  • Disprassia: Riguarda la coordinazione motoria e la pianificazione dei movimenti, ma può essere associata a creatività e pensiero olistico.
  • Sindrome di Tourette: Caratterizzata da tic involontari, ma spesso le persone con Tourette mostrano resilienza e un senso dell'umorismo unico.

È importante notare che una persona può essere neurodivergente in più di un modo (ad esempio, autistica e ADHD AuDHD), una condizione nota come "comorbilità" o, nel contesto della neurodiversità, "co-occorrenza".


Neurotipico: Il contro-termine

Per comprendere appieno i concetti di neurodiversità e neurodivergenza, è utile introdurre il termine "neurotipico". Questo termine è stato coniato dalla comunità neurodivergente per riferirsi alle persone il cui funzionamento neurologico rientra nella maggioranza statistica della popolazione. In altre parole, una persona neurotipica è qualcuno il cui cervello elabora le informazioni e interagisce con il mondo in modi considerati "tipici" o "convenzionali" dalla società.

Definizione di Neurotipico e il suo ruolo nel contesto della neurodiversità

Il termine "neurotipico" non implica superiorità o inferiorità, ma è semplicemente un modo per descrivere la norma statistica. Serve a creare un contrasto con il concetto di neurodivergenza, evidenziando che le differenze neurologiche non sono anomalie, ma variazioni rispetto a una maggioranza. L'uso di questo termine aiuta a:

  • Normalizzare la Neurodivergenza: Se esiste un "neurotipico", allora il "neurodivergente" non è un'eccezione o un errore, ma semplicemente una variazione.
  • Promuovere la Comprensione Reciproca: Aiuta sia le persone neurotipiche che quelle neurodivergenti a comprendere le proprie e altrui modalità di funzionamento, favorendo una comunicazione più efficace e una maggiore empatia.
  • Spostare il Focus: Invece di considerare la persona neurodivergente come "difettosa" e bisognosa di essere "riparata" per conformarsi alla norma neurotipica, il concetto di neurotipico suggerisce che anche la maggioranza ha un proprio specifico modo di funzionare, e che la società dovrebbe essere inclusiva per tutti i profili neurologici.

Perché è importante usare questi termini in modo appropriato

L'uso accurato dei termini "neurotipico", "neurodivergente" e "neurodiversità" è cruciale per diverse ragioni:

  • Evitare stigma e patologizzazione: Un linguaggio preciso aiuta a superare la visione medica e patologizzante delle differenze neurologiche, promuovendo un modello di diversità e accettazione.
  • Promuovere l'inclusione: Utilizzare questi termini in modo corretto contribuisce a creare un ambiente più inclusivo e rispettoso, dove le persone si sentono valorizzate per chi sono, piuttosto che giudicate per le loro differenze.
  • Facilitare la ricerca e la comprensione: Una terminologia chiara è essenziale per la ricerca scientifica, la pratica clinica e la divulgazione, garantendo che tutti parlino la stessa lingua quando si discute di neurodiversità.
  • Empowerment della comunità Neurodivergente: L'adozione di questi termini da parte della comunità neurodivergente stessa è un atto di auto-definizione e di empowerment, che rivendica la propria identità e la propria validità.

In sintesi, il termine "neurotipico" è un complemento essenziale al concetto di neurodiversità, poiché ci ricorda che la "normalità" è solo una delle tante espressioni della vasta gamma di funzionamento neurologico umano.


Le differenze chiave e le Interconnessioni: un quadro completo

Ora che abbiamo esplorato i singoli termini, è fondamentale comprendere le loro differenze e come si interconnettono per formare un quadro completo della variazione neurologica umana.

Neurodiversità: Il concetto ombrello, la biodiversità neurologica dell'umanità

La neurodiversità è il concetto più ampio. Si riferisce alla totalità della variazione neurologica all'interno della specie umana.

È un termine collettivo che riconosce che i cervelli umani sono cablati in modi diversi e che queste differenze sono naturali e valide.

Pensate alla biodiversità in natura: esistono molte specie diverse, ognuna con le proprie caratteristiche uniche, e la loro varietà è ciò che rende l'ecosistema ricco e resiliente. Allo stesso modo, la neurodiversità celebra la ricchezza e la resilienza della mente umana attraverso le sue molteplici espressioni neurologiche. Non è qualcosa che si può "avere" o "non avere"; è una caratteristica della specie umana nel suo complesso.

Neurodivergenza: l'ndividuo specifico che rientra in questa diversità

La neurodivergenza è un termine che si applica all'individuo. Una persona è neurodivergente se il suo funzionamento neurologico si discosta da quello considerato neurotipico. È un attributo personale, come essere mancino o avere gli occhi azzurri. Quindi, una persona autistica è neurodivergente, una persona ADHD è neurodivergente, e così via. Il termine è stato creato per fornire un'alternativa più neutra e meno patologizzante a termini come "disturbo" o "condizione", pur riconoscendo che il funzionamento neurologico di quella persona è diverso dalla maggioranza.

Analogia con la biodiversità e le specie diverse

Per chiarire ulteriormente, possiamo usare un'analogia:

  • Biodiversità: È l'insieme di tutte le forme di vita sulla Terra (piante, animali, funghi, ecc.).
  • Specie Diverse: All'interno della biodiversità, abbiamo singole specie, come il leone, l'aquila o la quercia. Ogni specie è unica e ha le sue caratteristiche distintive.

Allo stesso modo:

  • Neurodiversità: È l'insieme di tutte le configurazioni neurologiche umane.
  • Neurodivergenza: È una specifica configurazione neurologica che si discosta dalla norma (es. autismo, ADHD, dislessia).

Come i due termini si relazionano e si supportano a vicenda

I termini neurodiversità e neurodivergenza sono strettamente correlati e si supportano a vicenda:

  • La neurodiversità fornisce il quadro concettuale, il paradigma che promuove l'accettazione e la valorizzazione di tutte le differenze neurologiche.
  • La neurodivergenza identifica gli individui che rientrano in questo quadro, riconoscendo le loro specifiche modalità di funzionamento.

Senza il concetto di neurodiversità, la neurodivergenza potrebbe essere ancora vista come un deficit da correggere. Senza il riconoscimento della neurodivergenza individuale, il concetto di neurodiversità rimarrebbe astratto. Insieme, promuovono un approccio più inclusivo e rispettoso della mente umana, spostando il focus dalla patologia alla diversità.


L'importanza di una terminologia accurata: costruire un linguaggio inclusivo

L'uso preciso e consapevole dei termini "neurodiversità" e "neurodivergenza" non è una mera questione semantica, ma ha implicazioni profonde sulla percezione sociale, sull'inclusione e sul benessere delle persone con profili neurologici atipici. Il linguaggio che utilizziamo modella il nostro pensiero e, di conseguenza, le nostre azioni e le politiche sociali.

Evitare la patologizzazione e lo stigma

Per decenni, condizioni come l'autismo sono state inquadrate esclusivamente attraverso una lente medica e patologica, portando a un linguaggio che enfatizzava il "disturbo", il "deficit" e la "disfunzione". Questo approccio ha spesso contribuito a stigmatizzare le persone autistiche, considerandole come "malate" o "rotte" e bisognose di essere "curate" per conformarsi a una norma neurotipica. L'uso di termini come "neurodivergente" e il paradigma della "neurodiversità" sfidano questa visione, proponendo un modello di diversità piuttosto che di malattia. Questo cambiamento di prospettiva è cruciale per ridurre lo stigma e promuovere l'accettazione.

Promuovere l'inclusione e l'accettazione

Quando riconosciamo la neurodivergenza come una variazione naturale della mente umana, apriamo la strada a una maggiore inclusione. Invece di tentare di "normalizzare" le persone neurodivergenti, possiamo concentrarci sulla creazione di ambienti e sistemi che siano accessibili e accoglienti per tutti i tipi di menti. Questo significa adattare le scuole, i luoghi di lavoro e gli spazi pubblici per accogliere diverse modalità di apprendimento, comunicazione e interazione. Un linguaggio inclusivo è il primo passo verso una società che valorizza e celebra tutte le sue componenti.

Il Linguaggio come strumento di empowerment

Per la comunità neurodivergente, l'adozione di questi termini è stata un atto di empowerment. Permette alle persone di auto-identificarsi in modo positivo, rivendicando la propria identità e la propria validità.

Non si tratta più di essere "affetti da" qualcosa, ma di "essere" neurodivergenti.

Questo shift linguistico può avere un impatto significativo sull'autostima, sul senso di appartenenza e sulla capacità di advocacy. Quando le persone possono definire sé stesse con un linguaggio che le rispecchia e le valorizza, sono più in grado di lottare per i propri diritti e di contribuire pienamente alla società.

Impatto sulla ricerca e sulla pratica clinica

Anche la ricerca e la pratica clinica beneficiano di una terminologia accurata. Un approccio basato sulla neurodiversità incoraggia i ricercatori a esplorare non solo le sfide associate alle neurodivergenze, ma anche i punti di forza e i talenti unici che spesso le accompagnano. Nella pratica clinica, ciò si traduce in interventi che mirano a supportare il benessere e lo sviluppo delle persone neurodivergenti, piuttosto che a sopprimere le loro caratteristiche intrinseche. Si passa da un modello di "cura" a un modello di "supporto" e "abilitazione".

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Implicazioni pratiche: costruire una Società Inclusiva

La comprensione della neurodiversità e della neurodivergenza non è solo un esercizio accademico o linguistico; ha profonde implicazioni pratiche su come costruiamo la nostra società, le nostre istituzioni e le nostre relazioni. Adottare una prospettiva neurodiversa significa ripensare i nostri approcci in vari ambiti.

Come la comprensione di questi termini può influenzare la percezione dell'Autismo e di altre condizioni

Tradizionalmente, l'autismo è stato percepito come una tragedia, una malattia da curare. Questa visione ha portato a un focus esclusivo sui deficit e sulle difficoltà, spesso ignorando i punti di forza e i talenti unici delle persone autistiche. Adottando una prospettiva neurodiversa, l'autismo viene riconosciuto come una diversa modalità di funzionamento cerebrale, con le sue sfide ma anche con le sue peculiarità e i suoi vantaggi. Questo cambiamento di percezione può portare a:

  • Interventi più olistici: Invece di mirare solo a "normalizzare" i comportamenti, gli interventi possono concentrarsi sul supporto al benessere, allo sviluppo delle abilità e all'empowerment della persona neurodivergente.
  • Riconoscimento dei Talenti: Molte persone autistiche possiedono talenti eccezionali in aree come la logica, la matematica, l'informatica, l'arte o la musica. Una visione neurodiversa incoraggia a identificare e coltivare questi talenti, anziché concentrarsi solo sulle aree di difficoltà.
  • Maggiore accettazione sociale: Quando la società comprende che le differenze neurologiche sono naturali, si riducono i pregiudizi e la discriminazione, favorendo un ambiente più accogliente.

Il ruolo della società nell'adattarsi alle diverse neurotipologie

Il paradigma della neurodiversità sposta la responsabilità dell'adattamento dall'individuo neurodivergente alla società. Invece di chiedere alle persone neurodivergenti di conformarsi a un mondo progettato per i neurotipici, si propone di adattare il mondo per accogliere la diversità neurologica. Questo può includere:

  • Ambienti inclusivi: Progettare spazi di lavoro, scuole e luoghi pubblici che siano sensorialmente amichevoli (es. illuminazione ridotta, aree silenziose, riduzione del rumore).
  • Comunicazione adattata: Utilizzare linguaggi chiari e diretti, fornire supporti visivi, dare tempo per l'elaborazione delle informazioni.
  • Flessibilità e accomodamenti: Offrire orari di lavoro flessibili, possibilità di lavorare da remoto, adattamenti nei processi di selezione e nelle mansioni lavorative.
  • Educazione e consapevolezza: Promuovere la conoscenza della neurodiversità a tutti i livelli della società, dalle scuole alle aziende, per ridurre l'ignoranza e i pregiudizi.

L'Importanza di aspergeronline.org nel Promuovere questa consapevolezza

Aspergeronline.org, con la sua missione di fornire informazioni e supporto, gioca un ruolo cruciale nella diffusione di questa consapevolezza. Attraverso articoli come questo, test di screening e risorse, il sito contribuisce a:

  • Educare il pubblico: Fornire informazioni accurate e basate sull'evidenza sulla neurodiversità e sulle sue implicazioni.
  • Supportare gli individui: Offrire un punto di riferimento per persone che si interrogano sulla propria neurodivergenza, guidandole verso la consapevolezza e, se necessario, verso la diagnosi.
  • Promuovere l'accettazione: Contribuire a costruire una comunità più inclusiva e informata, dove le differenze neurologiche sono comprese e valorizzate.

Verso una società Neuro-Inclusiva

La distinzione tra neurodiversità e neurodivergenza è più di una sottigliezza terminologica; è una chiave per sbloccare una comprensione più profonda della mente umana e per costruire una società più equa e inclusiva. La neurodiversità è il riconoscimento che la variazione neurologica è una parte naturale e preziosa dell'esperienza umana. La neurodivergenza è l'attributo individuale di coloro che rientrano in questa variazione.

Utilizzare un linguaggio accurato e informato è il primo passo per smantellare lo stigma, promuovere l'accettazione e creare un mondo in cui ogni mente, indipendentemente dal suo cablaggio, possa fiorire. Aspergeronline.org si impegna a essere in prima linea in questo sforzo, fornendo le informazioni e le risorse necessarie per navigare e celebrare la ricchezza della neurodiversità. Insieme, possiamo lavorare per un futuro in cui la diversità neurologica sia vista non come un difetto da correggere, ma come una forza da abbracciare.

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