La metacognizione è l’insieme delle competenze automatiche e biologicamente determinate che un mammifero (e nello specifico un essere umano) ha a disposizione per comprendere il mondo relazionale che lo circonda. Si tratta di una serie di capacità che sono innate, almeno nella loro componente “in potenza”, e che in parte condividiamo, ad esempio, con il nostro gatto, che sembra prevedere quando stiamo per portarlo dal veterinario, e con il nostro cane, che si avvicina e ci appoggia il muso sulle ginocchia quando siamo tristi.


La metacognizione è l’insieme delle competenze automatiche e biologicamente determinate che un mammifero (e nello specifico un essere umano) ha a disposizione per comprendere il mondo relazionale che lo circonda.


A cosa serve la metacognizione?


Come molte delle nostre competenze cognitive, la metacognizione si è evoluta come strumento per rendere più efficiente o più sicura la nostra esperienza sul pianeta. La vista e l’olfatto ci avvisano dei pericoli, il batticuore ci predispone all’attacco o alla fuga se un predatore si avvicina, la capacità di capire cosa gli altri provano in un certo momento ci consente di anticipare le loro mosse.

Nella società odierna, in cui è diminuito il rischio che un leone voglia fare di noi il suo pranzo, restano comunque moltissime occasioni in cui sapere in anticipo le intenzioni di un nostro interlocutore è molto importante. Può succedere quando siamo a cena con una persona che ci piace, o se stiamo per concludere un affare, o se entriamo in casa e mamma sembra stranamente silenziosa e corrucciata. Pertanto, una difficoltà a carico della metacognizione può renderci la vita molto difficile.


Mentalizzazione e Teoria della Mente


La metacognizione è una macrocategoria che a sua volta si suddivide in due competenze più specifiche: la Mentalizzazione e la Teoria della Mente.

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