La National Autistic Society (2017) definisce i meltdown (crolli) come:
'Un crollo è 'una risposta intensa a situazioni travolgenti'.
Il meltdown una manifestazione emotiva violenta, improvvisa e pressoché incontrollabile, apparentemente simile a un forte capriccio quando si è bambini, a cui, più frequentemente rispetto alla media, sono soggetti bambini e adulti con diagnosi di autismo, sindrome di Asperger, FASD o altre neurodivergenze.
I meltdown sono il risultato di un completo sovraccarico in una situazione in cui le persone autistiche si trovano. È una temporanea perdita di controllo comportamentale. Il termine Meltdown viene utilizzato per descrivere gli improvvisi scoppi di rabbia incontrollata e fuori contesto che si manifestano in alcune persone con autismo. Durante un Meltdown, l'eccesso di energia del sistema nervoso autonomo porta alla perdita di controllo del comportamento e all'impossibilità di calmarsi. È stato descritto come una manifestazione di difesa traumatica sia per la persona che per chi vi assiste.
Il Meltdown può manifestarsi come violenza fisica o verbale, accompagnata da chiusura in se stessi, grida, pianto, che lascia lunghe conseguenze emotive e fisiche. A volte chi vive un Meltdown non ricorda ciò che è accaduto durante l'episodio. Essi si intensificano durante periodi stressanti, causati da cambiamenti, sollecitazioni sensoriali o emotive.
Per gestire un Meltdown, è consigliabile fornire alla persona un ambiente tranquillo con minimo stimoli sensoriali, lasciando che si calmi per il tempo necessario. Durante un meltdown, le persone autistiche possono avere difficoltà a gestire le proprie emozioni e reazioni.
Sei un tipo metodico! Sì mi serve per gestire al meglio il cambiamento.
Ad esempio, una persona autistica può ricordare uno dei suoi peggiori meltdown, come quello avvenuto durante un esame di ammissione a seguito di un cambio di scuola, a me capitò due volte. Questi episodi sono spesso causati dallo stress accumulato, legato all'ipersensibilità e alla differente modalità sociale e cognitiva.
L'ambiente scolastico, ad esempio, può risultare invivibile per un autistico a causa di rumori, confusione, luci al neon, contatto fisico e una socializzazione imposta dalla maggioranza che può escludere e bullizzare chi si presenta diverso. Una volta ricevuta la diagnosi di autismo, molte persone scoprono di non essere sole nelle loro difficoltà e che queste sono comuni ad altri nello spettro autistico.
Come si innesca un Meltdown?
Il meltdown è un evento che può essere scatenato da diversi fattori e, come sempre, ricordiamo che l'autismo è uno spettro ampio e che ogni persona autistica è unica, quindi non tutti i fattori di trigger sono comuni a tutti gli individui. Le cause possono essere molteplici: una intensa disperazione, periodi di forte stress, ansia o frustrazione, che si manifestano con espressioni di rabbia, alle volte con distruzione di oggetti o aggressione di persone.
Esistono alcuni fattori comuni che potrebbero innescare un meltdown generalmente derivati dal sovraccarico sensoriale.
Ad esempio, un ambiente troppo rumoroso o caotico, una situazione imbarazzante o stressante, un cambiamento improvviso di routine o di programma, un forte stimolo sensoriale, l'imposizione di una regola o di un limite rigido, sono tutti fattori che possono agire come trigger per alcune persone autistiche.
Trigger, termine che in italiano suona molto simile a "innesco", ovvero attività o situazioni che possono innescare il processo di crollo e che possono anche contribuire, oltre al sovraccarico sensoriale, a innescare il Meltdown. Solitamente il termine Trigger è più legato al PTSD quindi legati ad un evento traumatico che viene richiamato da questi inneschi nella psiche. Anche se, come avviene in fisiologia, l'innesco di un'avvenimento a cui segue una reazione io la trovo comune alla fase di Action Potential. I potenziali d'azione nei neuroni sono anche noti come "impulsi nervosi" o "picchi (Spike)" e la sequenza temporale dei potenziali d'azione generati da un neurone è chiamata "treno dei picchi" (Spike Train). Si dice spesso che un neurone che emette un potenziale d'azione, o impulso nervoso, "spara".
Il AP (potenziale d'azione) è un evento fisiologico caratterizzato da un aumento rapido dell'energia di una cellula seguito da una discesa lungo una traiettoria coerente. Questo fenomeno si verifica in diverse tipologie di cellule animali, conosciute come cellule eccitabili, tra cui neuroni, cellule muscolari e cellule endocrine, oltre a alcune cellule vegetali. In pratica, il potenziale d'azione rappresenta un meccanismo di comunicazione rapido ed efficace tra le cellule eccitabili, consentendo loro di inviare segnali elettrici e trasmettere informazioni a velocità elevate.
Ricordiamo tuttavia che ognuno ha le proprie iper-sensorialità e che è importante conoscere i propri limiti e bisogni individuali per prevenire o gestire un meltdown.
Gli inneschi di un meltdown possono essere esterni, come:
- Troppe richieste alla persona autistica.
- Cambiamenti inaspettati nei piani o nelle routine.
- Sovraccarico sensoriale.
- Sovraccarico sociale: essere esposti a troppe interazioni sociali (particolarmente rilevanti per l'arresto).
- Dettaglio Sovraccarico sensoriale: ipersensibilità a cose come il rumore, il tatto, ecc.
- Dettaglio Sovraccarico di informazioni – ad es. Tentativo di elaborare troppe istruzioni contemporaneamente
- Dettaglio Sovraccarico emotivo: chiedere aiuto è difficile quando esprimersi è difficile.
- Regolare le emozioni è difficile per qualcuno con autismo.
- Troppe richieste o richieste troppo complesse
- Troppa imprevedibilità: difficoltà con il pensiero flessibile
Ma il sovraccarico può anche derivare da, o essere esacerbato da, fattori scatenanti interni:
- Provare vergogna o senso di colpa.
- Sentirsi inadeguati.
- Sentirsi come se ci fosse stata fatta un'ingiustizia.
Come si può intercettare un inizio di meltdown sia nei bambini che negli adulti?
Come un vulcano in eruzione, un meltdown emotivo può essere violento e distruttivo. Tuttavia, ci sono segnali di avvertimento che possono aiutarci ad anticipare questa fase finale e gestire la situazione in modo efficace.
Nel caso dei bambini e degli adulti autistici, questi segnali possono essere espressi attraverso comportamenti o gesti specifici. Osservando questi segnali, possiamo intervenire in modo tempestivo per prevenire il meltdown.
Ecco alcuni esempi di segnali che potrebbero essere manifestati durante la fase iniziale di un meltdown:
- Dondolarsi
- Stimolarsi
- Cercare rassicurazione attraverso domande ripetitive
- Diventare molto silenzioso
- Chiedere di andarsene
- Fidgeting o stimming (comportamento autostimolatorio ripetitivo, ad esempio sbattere le mani)
- Scappare via
Riconoscere questi segnali può essere il primo passo per aiutare chi si trova in questa situazione.
Come posso studiare e capire cosa crea un meltdown ad un bambino o ad un adulto autistico?
Puoi utilizzare la matrice ABC per identificare i particolari segni di crisi del tuo figlio e prevenire il Meltdown. Questo strumento prevede un allenamento all'analisi dell'individuo e ad una capacità di osservazione, e può essere applicato in ogni momento di identificazione di un possibile trigger di inizio Meltdown.
Ad esempio, supponiamo che il tuo bambino stia guardando la TV (Antecedente), si picchietta il naso (Comportamento) e la mamma gli dice ad alta voce di smettere (Conseguenza). Questo potrebbe portare ad una reazione di Meltdown, come una esplosione di rabbia e lancio di oggetti.
Intercettando il comportamento del bambino nella fase Comportamento, puoi intervenire prima che il Meltdown si verifichi. In questo caso, potresti provare a fornire al tuo bambino un'alternativa al gesto del picchiettare il naso, come un giocattolo sensoriale o un oggetto da stringere. Inoltre, potresti evitare di urlare o alzare la voce, ma invece utilizzare un tono calmo e rassicurante per aiutare il tuo bambino a sentirsi più tranquillo e a gestire i suoi sentimenti in modo più efficace.
Fondamentalmente è una matrice di eventi A, B, C che portano a M ovvero al Meltdown. A>B>C=M :
- A) Antecedente: Il bambino è seduto che guarda la TV
- B) Behavior/Comportamento: Il bambino si picchietta il naso
- C) Conseguenza: La mamma dice ad alta voce "smetti di farlo!"
Opzioni di risultato:
- reazione di M) Meltdown esplosione di rabbia e lancio di oggetti.
- intercetto il meltdown nella fase B cosa faccio?
Opzione 1) perchè è accaduto il Meltdown?
Il meltdown avviene tendenzialmente per un fraintendimento, in questo caso, dell'azione B. Probabilmente il comportamento B era un segnale del bambino autistico per ottenere una delle seguenti reazioni:
- Attenzione: ricerca di attenzione da parte di un'altra persona
- Evasione: necessità di evadere da quello stimolo o da quella sensazione
- Sensoriale: il bambino si picchiettava il naso per stimming e gestire l'ansia ad esempio di alcune percezioni interne o esterne. Lo stimming, come scritto nel piccolo glossario delle disabilità, sono comportamenti ripetitivi, stereotipati, che aiutano a tranquillizzare e riequilibrare il sovraccarico. Può essere fisico e tattile, visivo, uditivo.
- Accesso ai beni tangibili: ovvero accesso a oggetti o stimoli per avere un break da un altro stimolo sensoriale.
Opzione 2) ho intercettato il Meltdown e ora?
- Distrazione: distrarre il bambino o l'adulto
- Promemoria visivi per aiutarli a rimanere concentrati e non andare in meltdown
- Rimuovere la persona autistica da quell'ambiente
- Rimuovere la causa dello stress dall'ambiente
- Pare inutile ma: le rassicurazioni verbali possono davvero aiutare
Se invece il meltdown è iniziato, come posso fare a evitare il peggio, specie se è un bambino autistico?
Nonostante la nostra conoscenza e capacità di osservazione, dobbiamo accettare che a volte non possiamo prevenire un meltdown. Il mondo è imprevedibile e non sempre possiamo controllare tutto.
In questi casi, la sicurezza diventa la priorità.
Se tuo figlio o un adulto rischia di ferire se stesso o gli altri, cerca di tenerlo in braccio (bambino) o di utilizzare tappetini antiurto per attutire eventuali contatti fisici con pareti, pavimenti o porte; precisazione doverosa tenere in braccio un bambino autistico solo se si sa che lo può calmare (quindi accertarsene prima), ma se al contrario il bambino non tollera il contatto fisico in quelle circostanze, non va assolutamente fatto. Inoltre, è importante mantenere gli oggetti fragili e le persone fragili al di fuori del raggio d'azione della reazione di meltdown fino alla fine dell'episodio.
Ricorda sempre che il meltdown è solo un momento nella vita della persona autistica e non rappresenta la sua dinamica di funzionamento standard.
Referenze
- Loos Miller, I. M., & Loos, H. G. (2015). Shutdowns and Stress in Autism. Autism Awareness Center Inc.
- Raymaker, D. M., Teo, A. R., Steckler, N. A., Lentz, B., Scharer, M., Santos, A. D., Kapp, S. K., Hunter, M., Joyce, A., & Nicolaidis, C. (2020). “Having All of Your Internal Resources Exhausted Beyond Measure and Being Left with No Clean-Up Crew”: Defining Autistic Burnout. Autism Adulthood, 2(2), 132-143.
- A comparison of tantrum behavior profiles in children with ASD, ADHD and comorbid ASD and ADHD
- Externalizing and tantrum behaviours in children with ASD and ADHD compared to children with ADHD