Strategie pratiche per migliorare il riposo notturno nei bambini e adulti con autismo

Per molte persone nello spettro autistico, il momento di andare a dormire rappresenta una vera sfida. Non si tratta solo di orari sballati: è la mente che fatica a spegnersi, il corpo che resta in allerta, l'ambiente che sembra ostile al riposo.

Lo vediamo ogni giorno, nel nostro lavoro con bambini e adulti autistici: il sonno è spesso fragile, instabile, difficile da raggiungere.

Questo articolo vuole accompagnarti nel capire cosa accade, perché accade e soprattutto come intervenire.


Perché il sonno conta di più per chi è nello spettro autistico

Il riposo notturno non è solo rigenerante: è il momento in cui il cervello rielabora, consolida, si riequilibra. Nelle persone autistiche, però, il sonno segue ritmi diversi. Spesso richiede più tempo per iniziare, è interrotto da frequenti risvegli e caratterizzato da una fase REM ridotta. Questo impatta sull'umore, sull'attenzione e sulla capacità di vivere serenamente la quotidianità. Non si tratta solo di stanchezza: il sonno incide in profondità sulla qualità della vita.


Quanto è comune dormire male nell'autismo?

Le ricerche parlano chiaro: tra il 50% e l'80% dei bambini nello spettro ha problemi di sonno. Una percentuale altissima, che non risparmia nemmeno gli adulti. L'insonnia, in particolare, colpisce circa il 60% degli adulti autistici.

E non si tratta solo di addormentarsi tardi: è un sonno che si spezza, che non ricarica, che lascia esausti al mattino.

In media, una persona autistica impiega dai 10 ai 30 minuti in più per addormentarsi rispetto a chi non è nello spettro. L'efficienza del sonno è più bassa: si sta a letto, ma non si riposa davvero.

I disturbi del sonno più frequenti

  • Insonnia: difficoltà ad addormentarsi e risvegli ricorrenti
  • Apnea notturna: pause nella respirazione che alterano il riposo
  • Fase REM ridotta: meno sogni, meno recupero emotivo
  • Disturbi del ritmo circadiano: sonno in orari irregolari
  • Sonno non ristoratore: la sensazione di essere stanchi nonostante il tempo a letto

Le cause più comuni dei disturbi del sonno

Dietro queste difficoltà ci sono molteplici fattori:

  • Iper-reattività sensoriale: suoni, luci, sensazioni tattili possono disturbare profondamente
  • Comorbilità: ansia, ADHD, epilessia aumentano la probabilità di insonnia
  • Aspetti biologici: alterazioni nella produzione di melatonina o mutazioni genetiche
  • Farmaci: alcuni trattamenti farmacologici hanno effetti collaterali sul sonno

Quando il sonno diventa un problema serio

Il sonno disturbato può aggravare alcuni fattori già presenti: maggiore irritabilità, rigidità comportamentale, calo dell'autonomia e delle capacità relazionali. In ambito scolastico e lavorativo, questi effetti si traducono spesso in difficoltà di apprendimento, crisi emotive, isolamento.


Come capire se c'è un disturbo del sonno

Il primo passo è osservare. Teniamo un diario del sonno, dove annotare orari, comportamenti, risvegli. Ma la vera chiave sta nei racconti dei caregiver: sono loro a conoscere le notti insonni, i segnali sottili, i cambiamenti impercettibili.


Strategie per dormire meglio

Ogni persona è unica, ma alcune strategie si rivelano spesso efficaci:

Approcci comportamentali

  • Routine serale coerente: la ripetizione rassicura e prepara al sonno
  • Cronoterapia: spostare gradualmente l'orario del sonno

Attività fisica e ambiente

  • Yoga e rilassamento: aiutano corpo e mente a rallentare
  • Controllo sensoriale: luce soffusa, temperatura tra 18-20°C, rumore bianco opzionale
  • Coperte e materassi sensoriali: possono aiutare, ma vanno testati individualmente

Igiene del sonno

  • Spegnere gli schermi un'ora prima di andare a letto
  • Routine rilassante: musica, lettura, bagno caldo

Tabella delle strategie serali

  • Strategia Esempio pratico Motivo dell'efficacia
  • Routine serale Cena, bagno, lettura, luci spente Riduce l'ansia, crea prevedibilità
  • Ambiente neutro Temperatura controllata, luce soffusa Limita gli stimoli sensoriali
  • Schermi spenti TV e tablet spenti alle 20:00 Favorisce la produzione di melatonina
  • Attività calmanti Disegni, yoga, storie Inducono uno stato di rilassamento
  • Coperta sensoriale Tessuti piacevoli e pesi calibrati Migliorano il senso di sicurezza

Supporto per chi si prende cura

Le notti insonni toccano tutta la famiglia. Durante i risvegli, è importante mantenere la calma, usare poche parole e creare un ambiente tranquillo. Esistono strumenti semplici, come sensori e braccialetti, per monitorare il sonno. Ma non basta solo la tecnologia: un supporto concreto passa anche attraverso percorsi di Parent Training. In questi incontri, si accompagnano i genitori a leggere i segnali del proprio figlio, a costruire routine funzionali e a gestire la fatica emotiva. Sentirsi meno soli, avere strumenti pratici e condividere strategie efficaci fa davvero la differenza.


Quando consultare uno specialista

Se i disturbi durano più di un mese, se influenzano negativamente la vita quotidiana o se ci sono segnali preoccupanti come apnee, crisi o sonno eccessivamente irregolare, è il momento di chiedere aiuto.

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