La più grande differenza tra stimming autistico e non autistico è il tipo di stimolo e la quantità di stimming. Nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, pubblicato dall'American Psychiatric Association, il comportamento di stimolo è descritto come "manierismi motori stereotipati o ripetitivi" ed elencato come uno dei cinque criteri diagnostici chiave del disturbo dello spettro autistico.


L'autismo è una condizione unica per ogni individuo e non può essere descritta da un'unica esperienza. L'Autismo Spectrum Disorder (ASD) è una differenza neurologica nello sviluppo che influisce su come una persona percepisce, relaziona e si interfaccia con il proprio ambiente e le persone intorno a loro. In altre parole, l'autismo modifica il modo in cui si vede, si vive e si capisce il mondo.

Il termine "stimming" è stato utilizzato per descrivere i comportamenti ripetitivi e stereotipati comuni nell'autismo. Questi comportamenti possono assumere molte forme diverse, come la ripetizione di parole o frasi, il girare in tondo o l'oscillazione delle braccia. Anche se Hans Asperger non ha coniato questo termine, ha notato questi comportamenti nei suoi pazienti autistiche e li ha descritti nelle sue opere.

La funzione precisa dei comportamenti stimming nell'autismo non è ancora completamente compresa, tuttavia, alcuni esperti ritengono che possa essere una forma di auto-stimolazione per calmare o regolare l'emozione, o un modo per gestire lo stress o la noia. Ci sono diversi metodi per gestire i comportamenti stimming, ma è importante comprendere che sono una parte normale dell'autismo e non devono essere necessariamente eliminati, ma gestiti in modo che le persone neurodivergenti possano vivere una vita piena e soddisfacente.

I comportamenti ripetitivi e "stimming" sono stati successivamente inclusi come uno dei criteri diagnostici per l'autismo nella Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5) e nell'International Classification of Diseases (ICD-11).


Esistono diversi elementi legati all'autismo, come i meltdown e i trigger, che possono aiutare a capire meglio come questa condizione influisca sulla vita delle persone che ne sono affette. I meltdown sono esplosioni emotive incontrollabili causate da sovraccarico di vario tipo, mentre i trigger sono elementi che possono scatenare stati di panico, malessere, derealizzazioni, dolore, flashback, ecc.

In questo paragrafo andremo a elencare gli elementi dell'autismo come i meltdown ed i trigger per aiutare a comprendere meglio questa condizione.
  • Stimming: Stereotipie, ripetizione di azioni di vario genere che tranquillizzano e aiutano a riequilibrare il sovraccarico. Possono essere fisici e tattili: fare cose con le mani, battere i piedi, camminare in tondo, dondolarsi, toccare cose, ecc. Visivi: vedere sempre lo stesso film, serie o movimenti di cose come ventilatore o lavatrice o luci, ecc. Uditivi: ascoltare un tipo di rumore o suono o canzone in loop.
  • Ecolalia: ripetere tante parole anche dette da altri o parole che ci piacciono come suono (è una stereotipia)
  • Meltdown: un meltdown è un'esplosione emotiva incontrollabile che può manifestarsi in diversi modi, come urla, pianto, etc. È causata da un sovraccarico di stimoli o situazioni che una persona non è in grado di gestire.
  • Shutdown: uno shutdown è un'altra forma di risposta a un sovraccarico, in cui la persona si "spegne" per proteggersi. Può manifestarsi come un blocco emotivo, la perdita di capacità di parlare o di muoversi, o anche addormentarsi (come è capitato a me dopo aver cucinato tutta la sera con la mia compagna NT, troppe informazioni N.d.R.).
  • Burnout Autistico: il burnout autistico è un esaurimento a lungo termine causato dallo sforzo continuo di adattarsi e sopportare ciò che è considerato insopportabile. Può essere simile a una depressione, ma ha anche caratteristiche uniche.
  • Masking o camouflage o camaleontismo: il masking è il processo di fingere di essere NT neurotipici. Può essere utile in certe situazioni, ma se fatto in modo inconsapevole e per un lungo periodo di tempo, può portare al burnout autistico o comunque a Shutdown per dispendio di troppe energie.
  • Prosopagnosia: la prosopagnosia è una condizione in cui una persona ha difficoltà a riconoscere i volti, anche di persone familiari. Questa difficoltà può essere causata da danni cerebrali o essere presente fin dalla nascita.
  • Anomia: l'anomia è una difficoltà a ricordare i nomi delle cose o delle persone. Questo può essere causato da problemi di memoria o da altre condizioni neurologiche.
  • Alessitimia: l'alessitimia è una difficoltà a riconoscere e esprimere le proprie emozioni. Questo può essere un sintomo di alcune condizioni di salute mentale come la depressione o l'ansia.
  • Disregolazione emotiva: la disregolazione emotiva è la difficoltà a gestire e regolare le proprie emozioni. Questo può essere un sintomo di autismo o di altre condizioni di salute mentale.
  • Le funzioni esecutive sono un insieme di abilità cognitive che ci aiutano a pianificare, organizzare e completare i compiti. Le persone nello spettro autistico possono avere difficoltà con le funzioni esecutive, come la memoria a breve termine e la capacità di elaborare informazioni velocemente.
  • Comorbidità o comorbilità: si riferisce alla presenza di altri disturbi o condizioni di salute in una persona autistica. Questi possono includere disturbi psichiatrici o fisici oltre alla condizione di autismo. (come ad esempio: Asperger più ADHD)
  • I disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) sono condizioni che possono causare difficoltà nell'apprendimento, come la discalculia (difficoltà con i calcoli matematici), la dislessia (difficoltà nella lettura), la disortografia (difficoltà nella scrittura) e la disgrafia (difficoltà nella scrittura a mano). Questi disturbi possono essere presenti insieme all'autismo.
  • Derealizzazione e depersonalizzazione sono entrambe forme di dissociazione, una risposta psicologica allo stress e al trauma. La derealizzazione si verifica quando la persona percepisce la realtà come irreale o distante, mentre la depersonalizzazione è la sensazione di non essere sé stessi o di vedersi "da fuori" come uno spettatore. Entrambe queste condizioni possono essere causate da ansia, stress, sovraccarichi sensoriali e altri fattori.
  • I trigger, invece, sono elementi specifici che possono scatenare stati di panico, malessere, derealizzazioni, dolore o flashback. Questi possono essere associati a situazioni, parole, immagini o persone che hanno un significato emotivo particolare per la persona e possono evocare ricordi traumatici o ansiogeni. È importante notare che i trigger non devono essere confusi con le cose che semplicemente danno fastidio o irritano una persona.

Condividi questo post